La cosiddetta precedenza di fatto non è una norma prevista dal Codice della Strada, ma è un concetto nato nei Tribunali (ovvero elaborato dalla Giurisprudenza) per salvaguardare i diritti di chi, nonostante abbia impegnato l’incrocio con la massima cautela e rispettando il diritto di precedenza altrui, si sia visto travolgere all’incrocio dal veicolo di un automobilista temerario ed imprudente, inosservante dell’obbligo di rallentare al crocevia.

In altre parole, l’automobilista coinvolto in un incidente stradale può far valere la propria ragione (totale o parziale), pur non avendo formalmente la precedenza, sostenendo di avere impegnato l’intersezione precedentemente alla controparte e con un anticipo tale da consentirgli di effettuare l’attraversamento in condizioni di sicurezza.
Tuttavia, occorre sottolineare che la prova della precedenza di fatto non è affatto facile, in quanto bisogna superare la presunzione di responsabilità derivante dal non aver rispettato il segnale di dare precedenza e/o di STOP.

Al riguardo, la Corte di Cassazione con la sentenza n. 28174 del 27 giugno 2019 ha precisato che la precedenza di fatto può ritenersi legittima, ed idonea ad escludere la precedenza di diritto del veicolo proveniente da destra, solo a condizione che il conducente di sinistra si presenti all’incrocio con tanto anticipo da consentirgli di effettuare l’attraversamento con assoluta sicurezza e senza porre in essere alcun rischio per la circolazione.